"Jibril sta cuocendo le baghett. l'odore del suo pane arriva fin qui. e' buono...Jibril cuoce la pasta sulle pietre calde della brace notturna...fare il pane e' come nuotare, come allattare, come pregare. qualche volta mi sono svegliato in tempo per vedere jibril impastare il suo pane.

si siede sui talloni, versa semola e farina. la farina si mescola alla semola come neve sulle pietre del deserto. e poi l'acqua. usa le mani anche per l'acqua. e impasta. lentamente, silenziosamente, fra la notte e l'aurora, muovemndo le man, solo le mani, tenendo i polsi ben saldi. un ritmo costante e piano come se facesse oscillare una culla...e' un prete Jibril, quando fa il pane. e' un imam che prega parlando cn Dio sul palmo delle sue mani. e' un santone che fa girare la ruota del Buddha. e' uno sciamano che fa tinnire le conchiglie della vita. e' una madre. la nostra madre."
da Il viaggiatore notturno di Maurizio Maggiani