morte della bellezza- seguito
"resto' nell'acqua, sospeso, a cercare di spegnersi. si paragonava a un ciocco di legno carbonizzato con dentro una favilla prigioniera che l'avrebbe corroso fino a ridurlo in cenere, e quella favilla era il "ti amo e percio' ti lascio" di Eugenio.......eppure c'e' una ragione perche' certi incontri lasciano un segno ed altri no, e' un presentimento inesplicabile che il contatto fugace fa scattare e di cui purtroppo non sapremo mai niente."