Tuesday, January 31, 2006

INDOVINA CHI


dato ke abbiamo parlato di cloni e dato che siamo in tema ricordi e nostalgie allora dal fondo fondissimo e' saltata fuori questa. lo so che puo' fregare a pochi (solo io e tata)ma mi faceva tantissima tenerezza...........

Thursday, January 26, 2006

indovina dove...


sfogliando i polverosi cassetti della memoria ho trovato questa e quindi propongo il nuovo il nuovo concorso INDOVINA DOVE
oviamente e' aperto a tutti ma credo che solo una o due persone possano rispondere. e per loro potrebbe essere una bella spolverata, mi auguro!

Friday, January 20, 2006

imparare dal vento


vorrei imparare dal vento a respirare,
dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove nn vogliono andare e avere la pazienza della onde di andare e venire, ricominciare a fluire...
succede perche' in un istante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso, irraggiungibile per me succede perche' fingo che va sempre tutto bene ma nn lo penso, in fondo
torneremo ad avere piu' tempo e a camminare per le strade che abbiamo scelto e che a volte fanno male, per avere la pazienza delle onde di andare e venire, nn riesci a capire
succede perche' in un istante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso, irraggiungibile per me succede anche se il vento porta tutto via cn se.
vivendo, ricominciare a fluire.......................

Tiromancino -da Illusioni Parallele

Friday, January 13, 2006

da-Il Nuvolo Innamorato

Bambino mio,in un paese tra i tanti paesi viveva un tempo un vecchio dalla candida barba, piu' saggio che buono, piu' buono che saggio.nella piazza piu' frequentata della piu' grande citta' del paese tra i tanti paesi dove viveva il vecchio dalla candida barba, si ergeva,alto come 1000uomini piu' uno,un idolo dagli occhi rilucenti di pietre preziose,le chiome di puro argento,il corpo d'oro massiccio.
i concittadini dell'uomo dalla candida barba, piu' saggio che buono,piu' buono che saggio, adoravano quell'idolo,figliolo: credevano, infatti,che l'idolo alto come 1000uomini piu' uno avesse creato il bene e il male e la fecondita' e la sterilita' e la bellezza e la bruttezza...
l'unico a nn credere in quell'idolo,figliolo,era il nostro vecchio dalla candida barba, ke in un primo tempo si tenne dentro la sua incredulita'. solo ke, col passare degli anni,quel pensiero tenuto segreto comincio' ad opprimergli il cuore,pesante come un macigno, e un bel giorno, quando nn pote' piu' sopportarlo,il vecchio ando' in piazza e grido': perche' continuate ad adorare quest'idolo dagli occhi rilucenti di pietre preziose, dalle chiome di puro argento,dal corpo d'oro massiccio?siete stati voi, cn le vostre stesse mani,a erigerlo qui. e voi credete invece ke sia stato lui a creare la vostra testa e le vostre mani; lui, ke voi stessi avete fatto cn la vostra testa e le vostre mani...ma all'infuori della creatura nn creata, senza inizio ne' fine, ke muta incessantemente, nn esiste altra essenza!
ebbene, figlio mio: i presenti, ke ascoltavano le parole del vecchio piu' saggio che buono, piu' buono ke saggio, in principio nn capirono,poi si stupirono,piu' tardi si arrabbiarono,infine cominciarono a lapidarlo raccogliendo grosse pietre da terra. una pietra tiro' l'altra, e la candida barba del vecchio si tinse di sangue.
ma lui nn si zitti'.piu' continuava a ripetere quello ke riteneva giusto, quello ke pensava, piu' aumentava la potenza della sua voce,e piu' la potenza della sua voce aumentava,piu' lui ritornava giovane. cosi',bambino mio, mentre il vecchio dalla candida barba, sommerso da quella pioggia di pietre, raggiungeva l'eterna giovinezza,i suoi persecutoriinvecchiarono,finche', curvi e cn le mani tremanti,nn furono piu' capaci di sostenere e difendere il loro idolo.
e quell'uomo dal cuore piu' saldo della sua saggezza, dalla saggezza piu' incrollabile del suo cuore, una volta raggiunta l'eterna giovinezza,abbatte' cn un solo pugno l'idolo alto piu' di 1000uomini piu' uno. e se tu, bambino mio, nn ti vergognerai di dichiarare ke nn credi in cio' in cui nn credi, se sarai disposto a essere lapidato in nome di quello in cui credi, allora anche tu,come quell'uomo che una volta viveva in un paese tra i tanti paesi, quell'uomo piu' buono che saggio,piu' saggio che buono, raggiungerai l'eterna giovinezza.
"Racconto a mio figlio" di Nazim Hikmet

Monday, January 09, 2006

a proposito di gabbia-no

"Volo ! Zorba ! So volare !" strideva euforica dal vasto cielo grigio.
L'umano accarezzò il dorso del gatto. "Bene, gatto, ci siamo riusciti" disse sospirando.
"Sì, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba.
"Ah sì? E cosa ha capito?"chiese l'umano
"Che vola solo chi osa farlo" miagolò Zorba
"Immagino che adesso tu preferisca rimanere solo. Ti aspetto giù." lo salutò l'umano.
da- Storia di una gabbianella e del gatto che le insegno' a volare

Monday, January 02, 2006

Senza parole