Friday, January 13, 2006

da-Il Nuvolo Innamorato

Bambino mio,in un paese tra i tanti paesi viveva un tempo un vecchio dalla candida barba, piu' saggio che buono, piu' buono che saggio.nella piazza piu' frequentata della piu' grande citta' del paese tra i tanti paesi dove viveva il vecchio dalla candida barba, si ergeva,alto come 1000uomini piu' uno,un idolo dagli occhi rilucenti di pietre preziose,le chiome di puro argento,il corpo d'oro massiccio.
i concittadini dell'uomo dalla candida barba, piu' saggio che buono,piu' buono che saggio, adoravano quell'idolo,figliolo: credevano, infatti,che l'idolo alto come 1000uomini piu' uno avesse creato il bene e il male e la fecondita' e la sterilita' e la bellezza e la bruttezza...
l'unico a nn credere in quell'idolo,figliolo,era il nostro vecchio dalla candida barba, ke in un primo tempo si tenne dentro la sua incredulita'. solo ke, col passare degli anni,quel pensiero tenuto segreto comincio' ad opprimergli il cuore,pesante come un macigno, e un bel giorno, quando nn pote' piu' sopportarlo,il vecchio ando' in piazza e grido': perche' continuate ad adorare quest'idolo dagli occhi rilucenti di pietre preziose, dalle chiome di puro argento,dal corpo d'oro massiccio?siete stati voi, cn le vostre stesse mani,a erigerlo qui. e voi credete invece ke sia stato lui a creare la vostra testa e le vostre mani; lui, ke voi stessi avete fatto cn la vostra testa e le vostre mani...ma all'infuori della creatura nn creata, senza inizio ne' fine, ke muta incessantemente, nn esiste altra essenza!
ebbene, figlio mio: i presenti, ke ascoltavano le parole del vecchio piu' saggio che buono, piu' buono ke saggio, in principio nn capirono,poi si stupirono,piu' tardi si arrabbiarono,infine cominciarono a lapidarlo raccogliendo grosse pietre da terra. una pietra tiro' l'altra, e la candida barba del vecchio si tinse di sangue.
ma lui nn si zitti'.piu' continuava a ripetere quello ke riteneva giusto, quello ke pensava, piu' aumentava la potenza della sua voce,e piu' la potenza della sua voce aumentava,piu' lui ritornava giovane. cosi',bambino mio, mentre il vecchio dalla candida barba, sommerso da quella pioggia di pietre, raggiungeva l'eterna giovinezza,i suoi persecutoriinvecchiarono,finche', curvi e cn le mani tremanti,nn furono piu' capaci di sostenere e difendere il loro idolo.
e quell'uomo dal cuore piu' saldo della sua saggezza, dalla saggezza piu' incrollabile del suo cuore, una volta raggiunta l'eterna giovinezza,abbatte' cn un solo pugno l'idolo alto piu' di 1000uomini piu' uno. e se tu, bambino mio, nn ti vergognerai di dichiarare ke nn credi in cio' in cui nn credi, se sarai disposto a essere lapidato in nome di quello in cui credi, allora anche tu,come quell'uomo che una volta viveva in un paese tra i tanti paesi, quell'uomo piu' buono che saggio,piu' saggio che buono, raggiungerai l'eterna giovinezza.
"Racconto a mio figlio" di Nazim Hikmet

18 Comments:

At 12:31 PM , Blogger artemisia said...

Che bella storia! Quante cose mi verrebbero da dire...
Alcuni pensieri: nella civiltà moderna si è perso il coraggio di abbattere gli idoli, qualunque essi siano. Si crede a tutto e a niente, e in ogni caso che non vale la pena di dare la vita per niente e nessuno.
Chi è l'idolo? E chi è il Vecchio? A me quest'idolo ricorda molto la nostra società dominata dal denaro col quale si può comprare tutto, sterilità, fecondità, bellezza. E crediamo che il mondo debba necessariamente essere così, che non ci si possa ribellare...

Grazie

 
At 3:43 AM , Blogger Claudia said...

Proprio ieri sera vedevo "I cento passi" e stanotte, non riuscendo a dormire in quanto malata (molto malata :-) ) pensavo non tanto a Luigi Impastato, il padre che urla a Peppino "Onora il padre!", quando al comunista della sezione locale, che apre gli occhi sulla mafia, ma sceglie la via della "guerriglia", non quella della rivoluzione. Questo è compromesso?

 
At 2:06 AM , Blogger vesuvio said...

anche a me la cosa che fa piu' male e' vedere che nn c si ribella piu',ke si accetta tutto senza ribellarsi, senza indignarsi, senza strillare contro.nelle piccole e nella grandi cose, la televisione, la scula,la sanita',la politica,la finanza,la cocaina,la religione,l'intolleranza vediamo tutto al telegiornale, sui giornali, x strada,nelle parole e andiamo avanti cercando la prossima notizia. ma solo x sapere nn x fare,x agire,x dire qlc di scomodo che esca dal coro...percio' l'immagine della barba del vecchio ke si macchiava di sangue mi e' rimasta nella mente.

 
At 10:34 AM , Blogger PiB said...

essere lapidato in nome di cio' che credi...bellissimo..il problema e' trovare quello in cui credere

 
At 12:52 AM , Blogger vesuvio said...

saro' forse banale o scontata ma mi sento fortunata quando penso a due GRANDI anziani Papa Giovanni Paolo II e Carlo Azeglio Ciampi...in questo mondo,in questo momento io li vdo come due fari coraggiosi e illuminanti.forse e' poco nella grande nebbia ma almeno nn e' nulla!

 
At 9:10 AM , Blogger artemisia said...

Ci sono fari luminosi come quelli che citi, e ci sono tante piccole luci nascoste, intorno a noi, tante cose e persone belle in cui credere. Basta aprire gli occhi...
Io credo nel Bene che c'è al mondo (e ci credevo già da prima di leggere il famoso Libro...)

 
At 1:41 AM , Blogger rodocrosite said...

Leggendo questa storia mi sono trovata a pensare a cosa farei se mi trovassi costretta a scegliere, magari in tempo di regime, da che parte stare. Avere delle idee in cui credere e proclamarle anche a costo di perdere tutto. E' bellissimo, ma voi, io, davvero lo faremmo? Perdere tutto significa ricatto, crudeltà, soprusi, violenza e magari neanche su di noi ma su chi amiamo. Saremmo in grado di resistere? Oddio, come si fa a dirlo ora che siamo tranquilli a disquisire davanti a uno schermo?
Io non lo so se avrei il coraggio di portare avanti le mie idee se dovessi mettere in pericolo la vita di chi amo. Forse è vigliaccheria.

 
At 3:40 AM , Blogger artemisia said...

Queste cose non si possono mai dire a tavolino, bisogna ritrovarcisi. Però io penso che davanti alla possibilità concreta di dare la vita per qualcosa molti di noi (più di quanti sospettiamo) sarebbero capaci di farlo. Io credo in questo, non tanto come nobile gesto da libro Cuore oppure piazzarsi volontariamente davanti a un plotone d'esecuzione, credo a questo perchè vedo mille eroi nascosti, tutti i giorni, che sacrificano la loro vita per amore di qualcosa in cui credono, ad esempio l'amore per un'altra persona, per il loro lavoro, perchè il mondo funzioni meglio. È sbagliato pensare ai grandi sistemi, la vita sta nel piccolo, ognuno di noi può e sa fare le scelte giuste. L'errore sta nel pensare a queste cose in teoria, nell'ipotetico. Chi nascondeva ebrei non pensava alle conseguenze, vedeva un uomo davanti a sè e non poteva far altro che aiutare. è la scelta morale che è alla base di tutto, sempre.

 
At 7:46 AM , Blogger rodocrosite said...

Sì, forse l'importante è non fermarsi a pensare, fare quello che viene, che hai dentro. Ma ripeto, se si trattasse solo di me non avrei grossi problemi; quello che mi spaventa è il ricatto.

 
At 10:28 AM , Blogger PiB said...

Rodocrosite...hai scritto quello che pensavo...a volte sei costretto al compromesso per proteggere chi ci sta a cuore

 
At 12:07 PM , Blogger Claudia said...

Mi viene in mente un nome: Galileo.
Davvero lui ha abbandonato le sue idee o sapeva che, presto, molto presto, avrebbero trinofato nonostante l'oscurantismo e i soprusi?
Anch'io non so se avrei il coraggio di subire torture, forse sceglierei la via dell'esilio, però certo non credo che chiuderei la porta a chi asilo lo chiede.

 
At 12:16 PM , Blogger artemisia said...

Quello che stavo cercando di dire è che, tra l'atto eroico alla Salvo D'Acquisto e la debolezza umana di chi subisce il ricatto per proteggere i suoi cari (e rispetto entrambi) c'è tutto un mare di sfumature, non c'è il bianco o nero. Non è che bisogna per forza essere eroi, ma ci si deve sforzare nel nostro piccolo di essere buoni, di dire no alle ingiustizie, di aiutare chi ha bisogno. Se tutti lo facessero non ci sarebbe bisogno di eroi.

 
At 12:46 AM , Blogger vesuvio said...

e' vero, e' la semplicita' e l'eroismo delle piccole cose, delle piccole azioni, delle scelte morali fatte giorno x giorno.alcuni preti e alcuni volontari che lavorano nelle periferie di napoli cosi' come a palermo o in altre citta' lo testimoniano contuniuamente. magari in un semplice dopo scuola che puo' diventare donare la vita davanti la propria sacrestia. sono piccole grandi luci da guardare perche' sono cosi' vicine, nn distanti anni luce dalla nostra, dalla mia realta'!

 
At 12:17 PM , Blogger Claudia said...

Allora mi togliete proprio dalla bocca il riferimento..... chissà come mai messicano agli zapatisti.
Per opporsi alla strategia di Guerra di Bassa tensione attuata dal Governo hanno deciso per una opposizione che consista nel non rispondere alla violenza e a tenere alta l'attenzione internazionale. Tentare la via delle leggi, non quella della guerra.
Sono eroi o sono contadini abituati a vedere spuntare i frutti con lentezza e con fatica?

 
At 2:17 AM , Blogger artemisia said...

...e qual è la differenza?

 
At 7:14 AM , Blogger rodocrosite said...

Ti rinfranca l'anima sapere che esiste gente così.

 
At 4:10 AM , Blogger Claudia said...

Artemide/artemisia: hai ragione!

 
At 5:06 PM , Anonymous Anonymous said...

imparato molto

 

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