Monday, May 12, 2008

vale tanto oro quanto pesa

Ma chi non vuole gli inceneritori e chi specula sullo scarico nelle cave dei rifiuti talvolta illegali? La camorra sull’immondizia lucra a non finire, preferendo lo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi, più che quelli tradizionali.
“Per ogni lira guadagnata dalla camorra, lo Stato ne perde 10”
«La camorra scava cave fuori legge e lì seppellisce i rifiuti, chiedendo agli imprenditori del Nord che non sanno dove metterli, tra le 150 e le 1.500 lire al chilo», dicono a Legambiente. «La cifra sale a un milione per le scorie radioattive. Le ecomafie raggiungono un mercato al Sud di 18.500 miliardi l’anno, di cui 1.550 dal traffico dei rifiuti Nord-Sud e 2.000 dallo smaltimento di quelli meridionali. Il costo per la collettività è altissimo, in termini di salute, che diminuisce, e in termini di debito pubblico, che cresce. Il trasporto illegale di rifiuti dal Nord al Sud costa allo Stato 15.000 miliardi l’anno per bonificare le discariche abusive».
Ogni italiano produce circa 500 chili di rifiuti l’anno che inquinano le acque e l’aria. I rifiuti potrebbero essere una ricchezza (energia, vetro, carta, metalli) se ci si convertisse al riciclo. Girando per la Campania, abbiamo notato l’assenza dei cassonetti differenziati. «Non riusciamo a raccogliere ’a munnezza e voi pretendete pure i sacchetti separati?». Da sempre si dice che l’immondizia sarebbe stata il business del 2000. E, nelle emergenze, il business diventa più appetìbile. Adesso, come accadde per il terremoto del 1980, le inerzie e le incapacità politiche hanno prodotto un solo risultato: in molti e senza titolo si accomoderanno al banchetto del pattarne a peso d’oro.

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