Thursday, March 02, 2006

frida

l'altro giorno ho visto "Frida" il film tratto dal diario e dalla vita della pittrice messicana. e' un film stupendo. l'ho visto due volte di seguito per apprezzare tutti i dettagli di colore, di musica, dei quadri, dei sentimenti fortissimi della sua vita. stupendo. e PiB parlava di coppie di artisti speciali, no??

5 Comments:

At 11:38 AM , Blogger Claudia said...

ma hai visto il film con Salma Hayek?
però guarda che è bello perchè conosci il Messico e le opere di Frida. Altrimenti su tutto prevale la loro vita privata, il chè è molto triste.
La regia della scena con la polvere d'oro però è fantastica.
Ma sai che esattamente questo quadro è il mio atavar (avatar, lo so, ma a me non piace!)

 
At 2:24 PM , Blogger Henry said...

il film l'ho trovato bellissimo (la Hayek strepitosa) ma niente rispetto alle emozioni provate quando ho visto la mostra a londra.
le parole del post sono della stessa Frida. e ancora oggi, quando le leggo, sento i brividi alla schiena.

 
At 12:21 PM , Blogger Claudia said...

Hai visto la mostra a Londra? com'era?
sul quadro delle due Frida nel suo diario ha scritto che lo ricollegava ad una sua amica immaginaria con la quale giocava quando era piccola, dopo essere saltata dalla finestra.
Le sensazioni che aveva dato a me erano molto lontane da questa idea, ma rimane un quadro miliare nella pittura e nel rapporto io-rappresentazione.
io ho trovato impressionante, quasi da sindrome di Stendhal, vedere le pennellate sulle tele.

 
At 3:27 AM , Blogger vesuvio said...

se il film e' cosi' sensazionale nn immagino quali emozioni si possano avere vedendo i quadri o visitando la casa azul in messico. anch'io mentrenel film la vedevo dipingere il quadro sulla perdita del figlio mi immaginavo a piangere davanti alla tela vera.io avrei difficolta' ad esprimere un dolore cosi' definitivo e profondo in una qlq forma di linguaggio e invece lei, come altri artisti,hanno sentito il bisogno di comunicare la loro sofferenza intima all'esterno cn un segno o cn una parola o cn una musica. mi sembra sconvolgente ma, forse, al tempo stesso fondamentale per il resto dell'umanita' che prova qlc di simile ma nn riesce a dirlo.

 
At 4:28 PM , Blogger Claudia said...

leggendo il diario di Frida penso di aver capito che lei ha superato il dolore attraverso il feto, nel senso che per lei il feto che dipinge era comunque il suo bambino.
Per il corpo così martoriato già essere riuscita a creare un feto era un traguardo.
Però rispetto alla sua pittura penso che oltre al comunicare ci sia un impossessarsi del diritto di dire, di esserci, riappropiarsi della presenza e dell'espressione.

 

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