Tuesday, September 26, 2006

ottobre


Se vedesse suo padre tornare dall'aldilà una mattina, gli direbbe che cinque anni dopo la sua morte è arrivata in Messico l'uva dolce di cui tanto parlava, ma forse dovrà morire senza dirglielo.

Se fosse un'imbarcazione le piacerebbe essere un veliero. Scivolare sospinta dal capriccio del vento, non avere nè fretta nè meta, non fare rumore. Ma le è toccato essere donna e va per la vita rincorrendo il destino di altri, fingendo di essere diretta in luoghi precisi, in uno strepito di padelle e tacchi frettolosi, su un taxi guidato da un arabo sperduto ad Harlem, giù da un aereo che ha dimenticato le sue valige, abbracciando i suoi figli come se potesse renderli invulnerabili, come se questo assicurasse loro il ricordo di un'infanzia felice.
Le è toccato essere donna, per questo sa che sarà sempre una nave alla deriva.
Come sarebbe il suo compagno se fosse una barca? ogni quanto tempo un velierò incrocerà il suo amante? Saranno monogami, i velieri? Le barche avranno idee politiche? Desideri? Curiosità? Timore? Insofferenza?
Se siamo come navi, chi sono i nostri naufraghi? Che tesori gettiamo in mare? Da che falla ci invade l'acqua? Quale miracolo ci mantiene a galla? Dove andiamo quando il mare finge di essere calmo e sembra che possiamo decidere noi la rotta [...]?
In quali mari si perderanno le nostre teste un mese di ottobre sorridente e giallo, implacabile e lunatico?
Puerto Libre
Angeles Mastretta

1 Comments:

At 8:44 AM , Blogger vesuvio said...

in quanto donna sara' sempre una barca alla deriva.....eeeee

 

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